DON'T ASK ME PERMISSION - SIMONE ANDREOLI
DON'T ASK ME PERMISSION - SIMONE ANDREOLI
DON'T ASK ME PERMISSION - SIMONE ANDREOLI
Una fusione di bellezza audace e di femminilità insolente che inonda il piacere delle notti più folli di Rio de Janeiro.
Un invito a bere una Maracuja Caipirinha per abbandonarsi inesorabilmente al groove carioca e alle passioni più libertine.
Il profumo si apre con un'atmosfera di aromi di lime e zucchero, mentre il cuore incarna l'anima esotica e trasgressiva del Brasile attraverso il frutto della passione, l'ylang-ylang e l'elotropo.
L'espressione del desiderio e dell'energia sensuale più esplicita è urlata dal fondo orientale dove si stagliano l'ambra, il legno di sandalo e la cachaça.
Nel ritmo di Rio, non voglio riflettere, voglio ballare la mia vita sul fuoco della passione.
Senza preoccupazioni, fatale, gratuito, senza scopo, senza rimpianti.
Continua a bere perché la notte aspetta di prenderci e lasciarci distesi sulla sabbia senza nient'altro che il nostro respiro.
Non farla aspettare perché non vogliamo che lei aspetti
La lussuria è un linguaggio non traducibile, un impulso a lasciarsi andare senza chiedere il permesso a nobili sentimenti.
Non c'è nulla di intimo nel dare il proprio corpo a uno sconosciuto.
È un gioco di istinti che si intrecciano e lottano con uno scopo ludico di soddisfazione dei sensi in totale assenza di condivisione e scambio d'anima.
Gli occhi bruciano di provocazione, bruciano i secondi che separano ancora i nostri corpi dal piacere.
Si dice che siamo tutti peccatori di atti impuri, ma la verità è che non c'è nulla di più puro e umano del peccato, e ad ogni istante fragile, reprimiamo il desiderio, sopprimiamo una parte di noi stessi.
Se quest'istinto grida, lascialo gridare.
Questo suono non sarà semplicemente un rumore ma il risveglio che hai sempre cercato inconsciamente.